Luna 1969

 

Sul volto tradizionale

s’avverte ormai

un’immagine falsata:

qualcosa d’antico,

di radicato in noi,

si è perduto per sempre.

Un sorriso freddo

distaccato

s’affaccia lassù

da quando

tecnici dello Spazio

hanno fissato nella polvere

– stucchevole montatura –

la famosa impronta,

imboccando un deserto senza vita

su cui avrebbero alzato,

nel raggio degli ultimi Soli,

la loro realtà meccanica.

Tutto qui

nell’era delle capsule

il vantaggio dell’Uomo

sulla Natura sconfitta;

ma la notte

porterà a coloro che l’hanno voluta

il vuoto amaro di questa rinuncia:

un castello d’avorio

finito

in un bicchiere d’acqua.

 

Il Genietto (Bruno Ingenetti)
Aenigma(1969)

 

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